Pesach in tavola: tre ricette d’Israele per celebrare la Pasqua ebraica con gusto, memoria e amore
- Manuela Lenoci
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Dal 12 aprile, le case israeliane si trasformano in piccoli templi dell’accoglienza, le tavole si fanno altari del ricordo, e il cibo diventa voce narrante dell’Esodo, della libertà ritrovata e del legame indissolubile con le proprie radici.

In Israele, la Pasqua ebraica – Pesach – non è soltanto una festività religiosa. È un viaggio collettivo nella memoria di un popolo, un rituale che si rinnova ogni anno con gesti antichi, parole tramandate e sapori che parlano al cuore. Dal 12 aprile, le case si trasformano in piccoli templi dell’accoglienza, le tavole si fanno altari del ricordo, e il cibo diventa voce narrante dell’Esodo, della libertà ritrovata e del legame indissolubile con le proprie radici. Durante il Seder, la cena rituale che apre Pesach, ogni ingrediente ha un significato profondo. Ma è nei giorni che seguono, nella quotidianità vestita a festa, che la cucina israeliana svela la sua anima più autentica: semplice, intensa, carica di emozioni.
Abbiamo scelto tre ricette tradizionali, simboliche e senza lievito – come vuole la regola – per raccontare la Pasqua ebraica non solo come una celebrazione, ma come un viaggio del cuore, da vivere e condividere.
Charoset: la dolcezza della memoria

Morbido, speziato, avvolgente. Il charoset è molto più di una pietanza: è un inno alla resilienza. Simboleggia la malta con cui gli ebrei costruivano durante la schiavitù in Egitto, ma nel gusto racchiude la dolcezza del ricordo, il calore della famiglia, la speranza nella rinascita.
Ingredienti:
150 g di datteri snocciolati
1 mela rossa
50 g di noci tritate
1 cucchiaino di cannella
3 cucchiai di vino dolce (o succo d’uva rossa)
Preparazione: Si tritano finemente i datteri e la mela, si uniscono alle noci, si profuma con la cannella e si ammorbidisce il tutto con vino dolce. Il risultato è una crema densa e avvolgente, da gustare su matzah, il pane azzimo che è il vero protagonista di Pesach.
Matzah brei salato: l’abbraccio delle erbe mediterranee

Foto Ufficio Stampa & Pr. Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo
Nato dall’incontro tra semplicità e creatività, il matzah brei è un piatto che sa di casa. In questa variante salata, impreziosita da erbe aromatiche, si sprigiona tutto il profumo della terra d’Israele. Prezzemolo, coriandolo e menta si fondono in un’armonia delicata, perfetta per un pranzo informale durante la settimana di Pesach.
Ingredienti:
3 fogli di matzah (Pane Azzimo Kosher) che potete comprare online
3 uova
Un mazzetto misto di prezzemolo, coriandolo e menta
Sale, pepe, olio extravergine d’oliva q.b.
Preparazione: La matzah viene spezzettata e ammollata in acqua tiepida, poi unita alle uova e alle erbe tritate. Dopo aver regolato di sale e pepe, si cuoce in padella fino a ottenere una dorata frittata, fragrante e profumata.
Un piatto umile, ma capace di evocare paesaggi assolati e l’eco di antiche preghiere.
Brodo di pollo con polpette di matzah: il sapore dell’amore

Ci sono piatti che sanno di carezze. Il brodo di pollo con matzah balls – le morbide polpette di pane azzimo – è uno di questi. Preparato con gesti lenti e premurosi, accompagna i pranzi familiari nei giorni di festa come un caldo abbraccio.
Per il brodo:
1 pollo intero
3 carote
2 pastinache (radice commestibile, simile alla carota ma di colore bianco o crema in Puglia si può trovare nel Salento o a Polignano a Mare)
1 cipolla
1/2 sedano rapa
2 coste di sedano
Un mazzetto di prezzemolo
Un mazzetto di aneto
Sale e pepe q.b.
Per le polpette:
4 cucchiai di farina di matzah (Pane Azzimo Kosher) che potete comprare online
2 uova
2 cucchiai di olio (o grasso di pollo)
Sale e pepe q.b.
Preparazione: Il brodo si prepara con il pollo e le verdure, cotte a lungo fino a diventare essenza pura di comfort. Le polpette nascono da un impasto semplice, lasciato riposare prima di essere tuffato nel brodo bollente. Dopo una cottura lenta, diventano tenere, quasi poetiche.
C’è chi le ama soffici, chi le preferisce più sode. Ma tutti, indistintamente, le amano.
Il sapore di un’identità
Pesach, in Israele, è molto più che un momento dell’anno: è una stagione dell’anima. Nei mercati si respira festa, nei ristoranti si riscoprono antiche ricette, nelle case si tramandano i saperi di generazioni. E ovunque, il cibo si fa linguaggio comune, rito intimo e corale, ponte tra passato e presente.
Ogni forchettata è un racconto. Ogni profumo, una pagina della storia. E ogni tavola, una dichiarazione d’amore verso le proprie radici.
INFO Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo - https://new.goisrael.com/it/
Comments